ENASARCO e costi previdenziali per gli iscritti.

di Bruno Avv. Bellisai

I versamenti degli agenti di commercio e promotori finanziari sono una penalizzazione o un’equa contribuzione?

Agenti di commercio e consulenti finanziari, essendo obbligati a una doppia iscrizione obbligatoria all’INPS e all’ENASARCO, sopportano un costo previdenziale assai più elevato rispetto agli altri lavoratori del commercio (48% del reddito lordo rispetto al 37% degli altri lavoratori del commercio).

La contribuzione apporta benefici?

A fronte di tale esborso, agenti di commercio e consulenti finanziari non solo ricevono un’incomparabile minore assistenza in termini di Welfare, ma – ciò che è più grave – non ottengono alcun riconoscimento pensionistico qualora abbiano versato all’Enasarco contributi per un periodo inferiore a 20 anni.

La penalizzazione è evidente e le ragioni che l’Ente adduce (mantenere l’equilibrio finanziario) per conservare lo status quo non appare condivisibile né accettabile nemmeno sul piano giuridico.

Previdenza e solidarietà: le voci della contribuzione all’Enasarco

La contribuzione all’Enasarco si compone di due voci: la previdenza e la solidarietà. Anche volendo ammettere come corretta l’applicazione del principio solidaristico a un Ente privatizzato di previdenza integrativa, va rilevato che il trattenimento, oltre che dei contributi di solidarietà, anche dei contributi previdenziali da parte dell’Enasarco, nella fattispecie considerata, non può ritenersi coerente con l’elementare principio di equità sociale e parità di trattamento pensionistico con gli altri lavoratori.

Principio di equità sociale disatteso. Sotto questo profilo emergono fondati dubbi di incostituzionalità, considerando anche che altri Enti previdenziali riconoscono una pensione contributiva di vecchiaia dopo soli 5 anni di contribuzione.